Un blog per comunicare direttamente con i relatori

Un blog per comunicare direttamente con i relatori.

Chiacchieriamo di... è il titolo di una rassegna di incontri che vuole affrontare varie tematiche della salute, offrendo un punto di vista poco conosciuto sui cambiamenti che stanno modificando il mondo che ci circonda, e che risulta a volte di difficile comprensione.
Per questo, la rassegna vuole essere il più possibile vicino a chi è interessato e curioso di questi temi, raggiungendo anche le frazioni e instaurando una comunicazione bidirezionale con i relatori: questo blog è a disposizione di chiunque voglia comunicare, sin da questo momento, con i vari esperti, proponendo riflessioni e temi da approfondire durante le serate.

mercoledì 9 marzo 2011

Genitori e sport: istruzioni per l'uso

Vi aspettiamo questa sera presso la sala parrocchiale di Quantin alle ore 20.30 per il secondo appuntamento di "Chiacchieriamo di...".
Questa sera parleremo dell'importanza della pratica sportiva nella crescita e sviluppo psicologico e sociale del bambino, del ruolo educativo dello sporte di tanto altro.
Al termine dell'incontro seguirà un piccolo rinfresco offerto dagli organizzatori.

Ansia e depressione, queste sconosciute...

L’incontro di venerdì 18 marzo offrirà spunti di riflessione sulle conoscenze più consolidate in materia (origini della depressione, varianti cliniche) e sulle terapie più efficaci (psicoterapie e psicofarmaci); l’intento è di offrire al pubblico una bussola per potersi orientare nella selva di notizie e stimoli cui è sottoposto quotidianamente: per leggere le riviste, guardare la TV, ascoltare la radio in modo meno passivo e per interpretare i fatti in modo più consapevole. Spesso si usa l’espressione “oggi mi sento depresso” intendendo dire che ci si sente giù di corda, scoraggiati. Non si tratta però dell’uso più appropriato del termine. La parola “depressione” ha un significato ben preciso, è un disturbo specifico che coinvolge più a fondo e più a lungo la persona. Chi occasionalmente si sveglia la mattina di malumore e trascorre la giornata sentendosi privo di forze e della brillantezza abituali ha tutti i diritti di dire che si sente depresso, ma non è affetto realmente da depressione. Una domanda cui vale la pena di rispondere è la seguente: “se non fossimo mai giù di corda e se non temessimo, a volte, di non essere capaci di cavarcela da soli, sentiremmo il desiderio di cercare e mantenere legami affettivi durevoli?”.
Di questo e altro parleremo nell’incontro del 18 marzo, sperando di poter scambiare le nostre opinioni su un tema così importante e poco conosciuto.
                                                                                          Antonella Randazzo

sabato 5 marzo 2011

La psicologia per superare l'insonnia: riflessioni dopo l'incontro del 4 marzo

La serata del 4 marzo ha registrato una grande partecipazione e interesse relativamente al tema dell'insonnia.
La psicologia può fare molto nei casi in cui ci sia una cronicizzazione dell'insonnia: accade spesso che un evento particolarmente intenso (un esame da sostenere all'esame, un lutto, una separazione,...) alteri la qualità del nostro sonno; passato l'evento in alcuni casi il disturbo del sonno persiste a causa di condotte disfunzionali (uso di ipnoinducenti, sonnellini pomeridiani) o di eccessive preoccupazioni circa le conseguenze che questo avrà nel quotidiano ( se stanotte non dormo domani non riusciro' a lavorare bene).
Il training psicologico per il sonno mira a correggere i comportamenti disfunzionali e a sostituire le credenze errate con pensieri più efficaci. Gli strumenti che compongono il percorso sono:
1. diario del sonno per monitorare durante tutto il percorso l'andamento del ns. sonno e i ns. progressi
2. il controllo dell'ambiente dedicato al sonno: la camera da letto diventa solo camera del sonno e si associa ad essa la convinzione che il letto si usa per riposarsi. Se non si prende sonno ci si alza e si va in un'altra stanza a fare qualcosa di noioso o rilassante finchè si prenderà di nuovo sonno
3. si individua il tempo totale di sonno che all'inizio sarà breve: obiettivo è quello di favorire l'addormentamento e il mantenimento del sonno. Meglio dormire meno ore ma dormirle di continuo, piuttosto che stare a letto molte ore senza raggiungere un sonno ristoratore. Il tempo di sonno durante il percorso sarà poi via via aumentato fino a raggiungere la quantità ottimale per la persona
4. igiene del sonno: le regole del buon dormire ovvero evitare l'uso di caffeina, alcol e nicotina nelle ore precedenti il sonno, evitare attività fisica troppo intensa vicino alla fase di addormentamento, avere cura della qualità dei materassi, cuscini, della temperatura (circa 18 gradi), della luminosità, del rumore. Attenzione a non mangiare troppo nè a mangiare troppo poco.
5. rituali dell'addormentamento: prendiamoci circa 20 minuti alla sera per fare un'analisi di come è andata la giornata e delle cose da fare domani. Dopo di che non si pensa più ad altro e ci si dedica alla preparazione per andare a letto: pigiana, lavarsi i denti, preparasi la camomilla.... comunichiamo al ns. corpo che stiamo andando a dormire
6. tecniche di rilassamento: per togliere le tensioni e l'ansia da prestazione che colpisce chi soffre di insonnia. Estremamente funzionale è il training autogeno che consente di rilassarsi e facilita il rituale dell'addormentamento.
Il percorso dura circa 10/12 settimane in cui la persona è seguita nei suoi progresssi; dopo di che si passa a dei confronti mensili per circa 4/6 mesi e poi la verifica di come stanno andando le cose diventa bimensile e semestrale.
Dalle ricerche emerge che pur essendo difficile adeguarsi al programma nelle prime due settimane, i risultati si mantengono e si stabilizzano, anche dopo controlli a distanza di 48 mesi dall'inizio del percorso.

venerdì 4 marzo 2011

Genitori e sport: istruzioni per l’uso

L’incontro di giovedì 10 marzo sarà dedicato al mondo dello sport, ma offrirà spunti interessanti e di riflessione sul complesso ruolo dell’educatore (genitore, allenatore, dirigente di società sportiva) e della sua relazione con lo sport e l’organizzazione sportiva.
Questo incontro è già stato proposto in altri ambiti ed i materiali sono stati utilizzati da molte società sportive come modalità didattica e formativa per genitori ed allenatori, proprio perché affronta tutti gli aspetti connessi a questa relazione (sia in termini di crescita che di problematiche) da un punto di vista completamente differente, che è quello che farà da filo conduttore della serata.
Vi aspettiamo numerosi.

La rete di sostegno al paziente oncologico

Sono la dott.ssa Elisa Scian, psicologa e coordinatrice del Progetto Prendersi Cura che verrà presentato nella serata dell’8 aprile. Il progetto, promosso dalle 14 associazioni oncologiche della provincia di Pordenone in collaborazione con i Servizi Socio-sanitari e gli Enti Pubblici del territorio, nasce nel 2006 con l’obiettivo di sostenere il malato oncologico e la sua famiglia  in tutto le fasi della malattia agevolando il percorso di cura attraverso una serie di servizi:
- un gruppo di auto mutuo aiuto rivolto ai malati e ai famigliari
- uno sportello informativo oncologico
- due guide informative
La peculiarità di questo progetto sta nel fatto che per la prima volta in Italia tutte le associazioni oncologiche del territorio, pur mantenendo ciascuna la propria specificità, si sono unite per sostenere insieme il malato e la famiglia.
Spero di incontrarvi numerosi per parlarvi di questo progetto e discuterne insieme. Sono a vostra disposizione anche attraverso questo blog.

lunedì 21 febbraio 2011

I disturbi del sonno

Tutti noi abbiamo testato almeno una volta nella vita la fatica e la stanchezza che si prova durante il giorno dopo aver dormito male.
Chi soffre d'insonnia fatica ad addormentarsi, a mantenere il sonno durante la notte, oppure si risveglia troppo presto. Il risultato è quello di sentirsi più stanchi di quando di è andati a letto. Sono diversi i tipi di insonnia e differenti gli interventi. Alla psicologia, in alcune tipologie di insonnia, è stato riconosciuto un ruolo fondamentale per la cura e per il mantenimento dei risultati nel medio e lungo termine. Di questo,  come di altri strumenti quali il diario del sonno, le tecniche di rilassamento, il counseling parleremo nell'incontro del 4 marzo a Vich.
Valentina Partenio

Il mondo del lavoro che cambia...

Benvenuti. Sono Luca Libanora, relatore dell'incontro del 25 marzo dedicato al mondo del lavoro ed i cambiamenti che stanno incidendo non solo gli aspetti economici ma anche quelli umani e relazionali. Ospite e relatore con me ci sarà la dottoressa Patrizia Portolan, capo servizio del reparto di Psicologia dell'Ospedale S. Maria degli Angeli di Pordenone, esperta di tematiche riguardanti il disagio psicologico legato al mondo del lavoro.
Queste pagine sono a disposizione di chi desidera, sin da questo momento, relazionarsi con noi per proporre le proprie esperienze o temi importanti da trattare nel corso della serata o discutere semplicemente degli aspetti umani che riguardano il mondo del lavoro.